Se sei capitata su questa pagina non è un “caso”, probabilmente ti senti come “frizzata” e non hai il coraggio di mettere in pratica nessun piano di azione.
Conosco bene la sensazione.
Hai tanti colpi in canna ma non riesci a premere il grilletto.
Sei sbagliata? No, è successo anche a me, ed è durato fino a quando non ho sentito una scossa, un qualcosa che mi ha fatto scattare la molla: la folgorazione.
Nel mio caso la folgorazione è stata ricevere un regalo, da mio padre, che mi sarebbe servito qualora avessi voluto intraprendere la strada che stavo studiando da mesi.
Un regalo economico, un oggetto da una quarantina di euro, che però mi ha fatto capire che anche lui era con me, che anche lui mi avrebbe appoggiata: è stata la spinta per cercare di trasformare il mio “hobby/lavoretto per arrotondare” in un progetto e una attività vera e propria.
Ci sono persone fortunate, come mio marito, a cui non importa niente dell’opinione degli altri e se sono convinti di una cosa la mettono in pratica.
Io purtroppo appartengo al club “cintura nera di seghe mentali” e mi pongo spesso il problema “ma cosa penseranno gli altri?”
Sai cosa ti dico? Negli anni ho imparato che in realtà ha ragione mio marito: le opinioni che contano solo quelle di una cerchia ristrettissima di persone (gli affetti veri, 2 o 3 al massimo), che degli altri bisogna fregarsene.
Nel mio caso, le uniche persone la cui opinione conta sono mio marito e i miei genitori (e fra qualche anno anche mia figlia :))
Se non hai la fortuna di avere i tuoi cari dalla tua parte, non preoccuparti, troveremo di sicuro un modo per avvicinarli alle tue idee.
E gli altri?
Più volte mi sono chiesta cosa penseranno i miei amici o i miei ex colleghi e tante volte mi sono immaginata i loro commenti “guarda come si è ridotta”, “ma è pazza, ha mollato la sua carriera”. Alle mie paturnie si sono aggiunte tante frecciatine sgradevoli “ma davvero ti piace fare questo lavoro?”, “ma non ti pesa lavorare da casa da sola senza colleghi?”, “ma non avrai più occasione di vestirti bene e metterti un tacco!”
La risposta? Stic@zzi, svolgo una attività che mi piace e mi appassiona, seguo orari molto flessibili, che mi autogestisco e che plasmo in base alle esigenze della mia famiglia. Mio marito e i miei genitori sono fieri di come mi sia reinventata da zero. Cosa voglio di più?
Non guadagno come prima? Pazienza, non era quello l’obiettivo, per me ora è più importante non dipendere da nessuno così se un giorno ho la bimba malata, una visita o il mal di pancia non devo chiamare il mio capo per prendermi permessi/ferie/malattia bimbo.
Per quanto mi riguarda, la vera ricchezza è potersi godere i propri affetti e le proprie passioni.
La vera ricchezza non si misura in euro, ma in ore. La vera ricchezza è il tempo.
Ti senti anche tu sempre sotto esame e non riesci a “buttarti” per paura di quello che penseranno gli altri? Raccontami la tua esperienza, vediamo se riesco a darti qualche buon consiglio!