Se sei una lettrice abituale di questo blog, sai benissimo quanto ritengo si debba dare credito alle opinioni degli altri. In sintesi: le persone realmente importanti si contano sulle dita di una mano (marito, genitori, figli, qualche amico VERO), degli altri ce ne dobbiamo disinteressare.
Capita però che anche i nostri cari più prossimi, quelli che dovrebbero appoggiarci o supportarci, siano di ostacolo alla nostra realizzazione.
Immagina di trovarti in una di queste situazioni:
- Stai lavorando, sei stufa marcia di fare i salti mortali per conciliare la vita professionale con quella familiare e vorresti diventare “il capo di te stessa”;
- Sei stata licenziata o ti sei dovuta licenziare, vorresti che questo “intoppo” si trasformasse in un’opportunità e decidi di provare a guadagnarti da vivere grazie a quella abilità/passione che avevi accantonato da tempo;
- Sei una casalinga e ti senti inutile, i tuoi figli sono grandi e per ogni spesa che vorresti sostenere devi chiedere il permesso a tuo marito che sbuffa sempre dicendoti che “hai le mani bucate” e “meno male che ci sono io che porto a casa lo stipendio”. Vuoi quindi riprendere a lavorare per ottenere un minimo di indipendenza e gratificazione.
Tutte noi vorremmo trovare in questa fase una spalla, qualcuno che ci supporti e che ci dia il coraggio per provarci davvero.
Io sono stata fortunata e ho sempre avuto mio marito dalla mia parte. Lui è la mia forza e tutt’ora mi sprona a cercare ulteriori business alternativi. Anche nei momenti in cui non sono tanto convinta di quello che sto facendo mi incoraggia sempre dicendomi che sarebbe un peccato se rinunciassi alle mie idee, ai miei progetti e alle mie libertà.
Lo so ho sposato un angelo (eh no, non ve lo presto).
Anche miei genitori sono fieri di quello che sto facendo anche se sotto sotto li vedo meno convinti sul fatto che possa durare per sempre. Probabilmente credono che sia un buon ripiego in attesa che Alice cresca, ma ogni tanto nei discorsi piazzano un “certo che quando tornerai a lavorare…” come se quello che sto facendo adesso non fosse un lavoro vero.
Sono sincera, all’inizio ci ero rimasta un po’ così ma poi ho capito il loro punto di vista: non lo fanno per ostacolarmi ma perché per me vogliono solo il meglio e a loro sembra un peccato che io abbia interrotto la mia carriera.
Ti ho raccontato tutto questo per darti uno spunto: prova a metterti nei panni della persona che ti sta “dando contro”. Perché lo sta facendo? Se non sei in grado di dedurlo, chiedilo. Può essere che dal confronto anche tu capisca che il tuo progetto è una cosa folle (ad esempio aprire un 5 stelle in centro a Londra partendo da zero). Il confronto è sempre utile e puoi usare questo momento per capire quanto è buona la tua idea e indagare quanto sia radicata la tua convinzione
Ovviamente, sono consapevole che esistono mariti ottusi che sono contrari a prescindere o peggio, ci sono quelli che a parole sono più che contenti ma se c’è bisogno di una mano spariscono.
Può essere che tu ti senta dire:
“Adesso ti sei messa in testa di fare l’imprenditrice! Ahaha…”
“Guarda che abbiamo bisogno di uno stipendio vero, devi trovarti un lavoro, non un hobby”
“Vuoi riprendere a lavorare? E i bambini? Chi li va a prendere a scuola, chi li porta in piscina, chi li accompagna a catechismo…”
L’unico modo che abbiamo per convincerli, è quello di portarli dalla nostra parte. E come? Evitando il muro contro muro ma dimostrando che la nostra può essere veramente una buona idea e che ci crediamo veramente.
Con le sole nostre forze, mostriamo loro il nostro impegno, la nostra passione e qualche risultato tangibile. Coinvolgiamoli, spieghiamo loro le nostre ragioni e facciamogli vedere quanto vale la donna che hanno sposato. Non potranno che essere orgogliosi dell’intraprendenza della propria moglie.
Ti faccio un esempio per farti capire cosa intendo:
Sei una casalinga? inizia a trovarti una piccola occupazione e organizzati in modo che la famiglia NON risenta di questo tuo nuovo impegno, quasi non devono accorgersene: mettiti d’accordo con un’altra mamma affinché vada a prendere anche tuo figlio a scuola, cucina in modo un po’ più abbondante e surgela qualche pietanza così da evitare di cucinare tutti i giorni, programma la lavatrice in modo che la mattina tu abbia già il bucato da stendere…ecc. Con questi trucchetti ricaverai del tempo da dedicare al nuovo impegno.
Cosa potresti fare? Ti ho dato qualche spunto in questi articoli. Prova a vedere se trovi qualcosa che fa a caso tuo!
Rendersi Indipendenti – 4 Esempi Pratici
Offrire un Servizio – Alcune Idee alla Portata di Tutti – Introduzione
Offrire un Servizio – Alcune Idee alla Portata di Tutti – Elenco
Aiuto Sono Senza Lavoro – Soluzioni a Guadagno Immediato
Quando mostrerai il ricavato della tua attività alla fine del mese, penso che tuo marito non possa che essere fiero di te. E dal momento che “pecunia non olet“, sono sicura che sarà ben felice di spronarti a fare di più.
Stai lavorando? Ritagliati degli spazi (es: pausa pranzo, dopo cena) da dedicare allo studio del tuo progetto e realizza un business plan da discutere con tuo marito. Coinvolgilo. Penso che sarà il primo a riconoscere il tuo impegno se al posto di piazzarti tutte le sere su Netflix a vedere serie tv, ti concentri sullo studio della tua nuova impresa.
Se invece sei stata licenziata e tuo marito preme perché tu trovi un lavoro tradizionale, puoi comunque dedicarti alla analisi del tuo progetto o iniziare a svolgere una piccola occupazione nei ritagli di tempo. Anche la ricerca più forsennata di un lavoro non può durare H24 e tra gli invii dei curriculum e i balletti tra le agenzie, riuscirai sicuramente a trovare del tempo per questa attività. Alla fine basta organizzarsi.
In conclusione, per partire a fare qualcosa, non puoi aspettare la congiunzione astrale per cui tutto e tutti siano favorevoli. Questa cosa non succederà mai. Devi provarci! E avere qualcuno da convincere è una grande occasione per dimostrare che quello che vuoi fare “vale” davvero. E se analizzando nel dettaglio il tuo progetto ti accorgi che l’idea non è poi così buona, sei sempre in tempo per fermarti, riflettere e cambiare strategia. Alla fine, ce lo dicono da quando siamo bambini che sbagliando si impara 🙂