Se stai seguendo il mio blog, sai già che non credo all’accoppiata Mamma&Manager. Per questo motivo ho creato due esempi di mamme “tipo” che brillano in un ruolo trascurando inconsapevolmente l’altro.
La Storia di Arianna
Arianna si trova a capo di una divisione in una famosa azienda produttiva italiana, ha tre figli piccoli e un marito che lavora fino alle 17. E’ fortunata perché suo marito non fa orari allucinanti e perché ha quattro nonni che la aiutano.
Spesso fa tardi in ufficio, difficilmente esce prima delle 19 e capita che sia impegnata anche fino alle 20 ma non vuole trascurare la famiglia e per questo cerca di prendersi più momenti possibili per stare con loro. Come è possibile? Le sue parole magiche sono ferie e permessi!!
Il piano ferie tipico di Arianna riflette grosso modo le vacanze scolastiche e una volta alla settima c’è un qualche motivo per cui assentarsi: vaccino del piccolo, influenza del grande…ecc.
Probabilmente se tu sei una segretaria part time (senza nulla togliere alla categoria), puoi anche permetterti di fare qualche assenza concordata con il tuo superiore. Ma se sei responsabile di un reparto e di un gruppo costituito da 10 persone…non puoi sparire per 2 mesi all’anno e delegare tutto ai tuoi collaboratori.
Se parli con Arianna non farà che vantarsi della sua brillante carriera, che riesce a portare avanti nonostante i 3 bambini. Se parli con i suoi colleghi o i suoi superiori…si mettono le mani nei capelli per il suo rendimento discutibile.
La Storia di Letizia
Letizia lavora come dirigente in una grossa società di consulenza. E’ sposata con Federico, che lavora full time all’estero. I due si vedono solo nel week end.
Letizia rimane incinta ma non lo dice a nessuno per evitare di essere tagliata fuori. Continua quindi a sopportare gli orari massacranti e le consuete trasferte fino a quando un distaccamento della placenta la costringe a stare casa in malattia per un paio di settimane e inevitabilmente deve confessare.
Mette al mondo una bimba e dopo poco è di nuovo incinta di un maschietto.
Una volta rientrata definitivamente in ufficio, dopo le due gravidanze e il periodo di allattamento, riesce anche a mettersi tranquilla e ad evitare strapazzi e trasferte per qualche tempo…Fino a quando…
Fino a quando non viene chiamata dall’amministratore delegato per una “tremendous opportunity“: il suo ruolo è richiesto su un progetto francese per cui è necessario stabilirsi a Parigi per alcuni giorni alla settimana. Tutto questo vuol dire ovviamente stipendio più alto e scatto di carriera assicurati.
Poco importa che questo voglia dire lasciare i bambini a dormire coi nonni, poco importa che i piccoli vengano portati a scuola da una tata, poco importa che vengano accompagnati a nuoto dalla vicina di casa.
Se parli con Letizia non farà che vantarsi della sua brillante carriera, che riesce a portare avanti nonostante due marmocchi. Se parli con le maestre dei sui figli, ti confessano di quanto siano sballottati i bambini da questa situazione anomala.
In conclusione…
Quelle che ti ho raccontato sono soltato due favolette…
…ma durante la mia carriera in azienda ho incontrato tante “Arianna” e altrettante “Letizia”, e non ho mai avuto modo di incontrare una mamma presente che fosse anche un ottimo capo, perchè, siamo onesti, è impossibile conciliare tutto.
Questo è il motivo per cui ho scelto di lavorare in modo autonomo. Nei prossimi articoli potrai trovare degli ottimi spunti per intraprendere anche tu questo percorso e sentirti finalmente padrona del tuo tempo.
Prova a dare un’occhiata e fammi sapere cosa ne pensi, sarò felicissima di conoscere il tuo punto di vista sull’argomento.
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